Ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni, trova davanti a sé delle sfide da affrontare: ottenere un avanzamento di carriera, sostenere un esame universitario, gestire il rapporto col proprio partner o coi figli…

Ma cosa fa sì che una performance abbia esito positivo o negativo?

Certamente i fattori sono molteplici e variano a seconda della situazione, ma ciò che fa sempre e comunque la differenza è: l’atteggiamento mentale con cui ci si predispone.

Mi spiego meglio…

L’uomo è un sistema cibernetico, circolare, che a seconda del contesto e dell’ambiente in cui si trova, adotta una serie di comportamenti a seconda del ruolo che è chiamato a ricoprire e a seconda delle capacità sino a quel momento sviluppate.
Col passare del tempo l’uomo sviluppa inoltre una serie di convinzioni, che possono essere di due tipi:

  • Convinzioni limitanti: egli si convince che non è in grado di affrontare quella situazione, probabilmente perché una situazione simile vissuta in precedenza ha lasciato un brutto ricordo.
    Inizia dunque dentro di sé un dialogo interno non efficace: “Non sono capace…” “Capitano tutte a me!”
    In questo modo l’uomo non si dà il permesso di scardinare la convinzione e andare oltre a quel limite, per cui quel tipo di performance sarà sempre fallimentare. Si è innescato un circolo vizioso, secondo cui una rappresentazione poco self confident di sé stessi genera uno stato fisiologico d’ansia limitante che non permette di lavorare al 100% delle proprie possibilità.
  • Convinzioni facilitanti e potenzianti → sono quelle che alimentano l’autostima, la fiducia in sé stessi, la capacità di sentirsi padroni e competenti rispetto alle abilità che stiamo portando in superficie.
    Inizia dentro di sé un dialogo interno efficace: “Sono bravo a…” “Questa è la mia vita!”
    In questo modo si innesca una circolo virtuoso, per cui partendo da una rappresentazione self confident di se stessi, si attiva una risposta organica allineata al compito da svolgere e si raggiunge l’obiettivo.

Tutto dipende dunque dal modo in cui si affrontano le altezze e le responsabilità: quando affrontiamo determinati poteri, quando decidiamo di puntare all’eccellenza, abbiamo bisogno che 100% della nostra attenzione e delle nostre energie siano focalizzate sull’obiettivo.

Compito del Coach è aiutare il Coachee a scardinare le convinzioni limitanti, trasformarle in convinzioni potenzianti, convertire il circolo vizioso in virtuoso affinchè il Coachee possa raggiungere il SUCCESSO!