Capitolo 8: Perché l’atleta si sente insoddisfatto?
L’andamento di una stagione sportiva non è quasi mai regolare e oltre ad una buona pianificazione a monte, la differenza la si fa in termini di pro-azione: quanto meglio si riesce a fronteggiare gli eventi che si verificano, tanto più si risulta vincenti.
Ma perché ad un certo punto l’atleta si sente insoddisfatto e avanza delle lamentele?
Certamente i motivi sono molteplici e possono essere di svariato genere; è anche vero che ci sono situazioni che si possono evitare. I motivi principalmente legati all’insoddisfazione sono due:
- Il mancato raggiungimento dell’obiettivo, poiché non cucito su misura del singolo.
Come fare? Tutte le risposte sono nell’articolo a proposito del primo passo da compiere per iniziare al meglio una stagione; (mettere link all’articolo del primo step) - La percezione di una bassa considerazione da parte dell’allenatore, che non pone sufficiente attenzione ai bisogni dell’atleta.
L’atleta segue l’allenatore, si fida di lui e soprattutto si affida a lui perché sa che l’allenatore:
- Si interessa personalmente dell’atleta come persona e del suo percorso di crescita
- Valorizza e apprezza l’atleta, che è il protagonista e che deve sentirsi protagonista
- Comunica con l’atleta quotidianamente, lo ascolta e gli dimostra attenzione e cura
Nel momento in cui, per un qualsiasi e magari anche ragionevole motivo, l’allenatore non riesce a svolgere anche solo uno dei tre compiti soprastanti, è molto probabile che scatti della delusione nell’atleta. Se non si corre immediatamente ai ripari, tale delusione si trasforma in:
- malcontento, espresso attraverso lamentele
- demotivazione, che inficia certamente sulla performance sportivi
- abbandono dell’attività sportiva, perché l’atleta non trova più risorse valide dentro di sé per mettersi in gioco
Ascoltare l’atleta diventa dunque di fondamentale importanza ai fini sia del risultavo sportivo sia dello sviluppo delle dinamiche sociali, di cui lo sport è il principale veicolatore.